Scrittrice per caso, autrice per scelta
Ciao! Mi chiamo Elsa Lohengrin e scrivo storie d'amore a cavallo tra la narrativa contemporanea e il romance, incentrate sulla crescita interiore dei personaggi e condite con un pizzico di mistero.
Com'è cominciato tutto
Ho cominciato a scrivere dopo il mio primo parto per superare una grave depressione. L'attività creativa mi ha aiutato non solo a uscire dal circolo vizioso di pensieri negativi e spossatezza in cui ero finita, ma anche a ritrovare la gioia di impegnarmi in qualcosa che non ruotasse attorno alla neonata che non mi faceva chiudere occhio.
Arrivata alla fine della prima trilogia, mi sono però resa conto che qualcosa non quadrava: per qualche motivo le storie che avevo davanti a me sullo schermo del computer non restituivano le immagini che avevo in testa, i personaggi non erano coinvolgenti, l'ambientazione era o troppo ricca o troppo scarna, i dialoghi non avevano la giusta tensione, l'unica cosa che reggeva era la trama.
Gli studi in narratologia
Frustrata e insoddisfatta, mi sono immersa nello studio della narratologia per imparare come trasferire sulla pagina quello che la mia fantasia produceva nella mia mente e come regalare al lettore esperienze indimenticabili attraverso le avventure e disavventure dei miei personaggi.
Le nottate con la neonata in braccio sono così diventate nottate di studio. Ogni volta che in un manuale se ne menzionava un altro, lo compravo e lo studiavo da cima a fondo. Scrivevo file e file di appunti e poi passavo al prossimo.
Come è nata la scrittrice Elsa Lohengrin
Spinta dall'interesse sempre crescente per le tecniche di scrittura e per la progettazione narrativa, ho cominciato a seguire i corsi di alcuni studiosi di spicco a livello mondiale, che hanno dedicato la loro vita alla creazione di storie e alla loro valutazione. Da loro ho imparato a sviscerare i romanzi scritti da autori moderni e contemporanei per catturare l'essenza delle tecniche narrative usate e capire quali sono le strategie di scrittura e progettazione che consentono di regalare ai lettori esperienze indimenticabili, trasformando un libro in un successo.
Grazie alle spiegazioni dei miei docenti, alle loro correzioni e al confronto con altri scrittori, con il tempo scrivere è diventato molto meno frustrante. All'inizio scrivevo per me, ora scrivo per le mie lettrici e i miei lettori: la pressione è molta di più, ma anche la gioia di ricevere un commento positivo, perché i miei personaggi hanno dischiuso al lettore una nuova sfaccettatura della realtà e gli hanno regalato emozioni profonde.
Quale romanzo pubblicare per primo?
Quando ho finalmente deciso di pubblicare le storie che avevo scritto anni prima, ho cominciato a rileggerle con occhio critico, allenato da ore e ore di analisi testuale.
Grazie ai miei studi, ho capito che la prima trilogia che avevo scritto, dedicata a Eric e Sophia, purtroppo aveva dei difetti di fondo che avrebbero richiesto una riscrittura totale prima della pubblicazione, cosa che all'epoca non avevo né tempo né voglia di fare, ma che forse un giorno farò, se Eric e Sophia dovessero risvegliare la curiosità dei lettori nei romanzi dedicati ad altri membri della famiglia degli Altavilla, in cui compaiono come personaggi secondari.
Mentre stavo valutando cosa fare, un personaggio, che fino a quel momento si era sempre tenuto in disparte ed era poco più che un nome nell'albero genealogico degli Altavilla, ha cominciato a rivendicare la mia attenzione con insistenza sempre crescente, finché ho dovuto fermarmi ad ascoltarlo. A volte i personaggi sono così: ti tartassano finché non dai loro una voce. Ce ne sono altri, invece, che non rivelano nulla di sé, per quanto uno cerchi di farli parlare. Io li chiamo "i personaggi immaturi". Ce n'è uno così anche nella famiglia degli Altravilla, ma di lui parlerò al momento giusto.
Dunque, all'improvviso, il dottor Killian Altavilla (cugino di Eric e Sophia) ha monopolizzato la mia attività di scrittura ed è nato Il Cigno. La revisione degli altri romanzi è andata dimenticata e alla fine il primo romanzo a vedere la luce è stato proprio quello dedicato a Killian, alla sua ragazza e al suo mentore – un altro personaggio che amo profondamente. E non sono l'unica, a giudicare dai commenti delle mie beta reader, che ringrazio di cuore per l'aiuto che mi hanno fornito (e la pazienza!).
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